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Da L'Inchiesta del 12/07/2018
Non è passato inosservato né al Ministero del Lavoro e neppure al gruppo consiliare della Lega alla Regione Lazio la denuncia di Rosa Roccatani, segretaria provinciale dell’Ugl che ieri, sulle nostre colonne, ha riferito di un fiume di denaro che dalla Asl di Frosinone si è riversato direttamente nelle tasche dei dirigenti dell’azienda, sulla base di una serie di conciliazioni tra Asl e dipendenti, relative principalmente all’indennità di posizione variabile. La dirigenza, oltre allo stipendio, ha un’indennità fissa rapportata all’incarico, ed una indennità variabile a seconda del tipo di struttura in cui si opera. Nel 2017 le conciliazioni hanno raggiunto il valore di 14 milioni e 311mila euro.
Fatto sta che Roccatani è stata convocata sia al Ministero del Lavoro che alla Regione Lazio per essere ascoltata ed esibire la documentazione che comprova quanto la sindacalista afferma.
Il problema è che nelle sezioni di lavoro dei Tribunali pende un ampio contenzioso sulla dirigenza aziendale (medica, veterinaria, sanitaria e tecnica) in materia di criteri per la determinazione del valore economico del punto utile al calcolo dell’emolumento accessorio denominato, come visto, indennità di posizione. La Asl ha affrontato la questione in sede sindacale istituendo una commissione paritetica composta da rappresentanti dell’azienda e delle organizzazioni sindacali, nonché da consulenti esperti in materia.
«Contesto la circostanza che – spiega la segretaria Roccatani – un conto è definire una controversia in cui il Tribunale ha dato ragione al dipendente. Altro effettuare conciliazioni tutte con il 50% della quota massima. Quindi includendo tutti, anche quanti non hanno fatto ricorso, e senza verificare quale sia l’indennità effettivamente spettanti a seguito degli anni trascorsi nella determinata struttura complessa».
Lo spreco principale qual è?
«Prima di tutto – risponde Roccatani – doveva esserci qualcuno che provvedesse ad applicare subito correttamente il contratto senza far insorgere tutte queste controversie. E poi va chiarito che il punto utile al calcolo dell’emolumento va commisurato al fondo previsto. Tanto per essere chiari, nei casi in cui il fondo previsto dall’Asl non fosse capiente per tutte le richieste, il valore del punto si abbasserebbe conseguentemente. Intanto non c’è nessun dirigente amministrativo che ha pagato per questa situazione, visto che tutti sono stati promossi allegramente pur avendo generato un contenzioso senza precedenti».
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